martedì 13 gennaio 2009

PISTICCI - Il degrado regna all'ex rione Snam

Il Comune ha i fondi ma non li usa per gli interventi seri. L'ex sindaco Bellitti: "Quasi tre milioni di euro fermi per l'incapacità di chi governa"
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PISTICCI SCALO – I soldi sono disponibili nelle casse del Comune di Pisticci da circa quattro anni, duemilioni novecentocinquantacinquemila euro (circa 6 miliardi di vecchie lire), da quando furono assegnati dall’Eni, ma il quartiere “Ex Snam” di Pisticci scalo continua a vivere nel degrado a causa della “stagnazione” delle risorse che dovrebbero servire per la risistemazione della rete fognaria, pavimentazione, verde pubblico, scuola elementare, impianti sportivi, pubblica illuminazione e viabilità. Si tratta di una vicenda che si protrae da anni e sbloccatasi solo nel dicembre 2004. Il Comune aveva un tavolo aperto con l’Eni che si era bloccato fino a quando l’ex sindaco Pasquale Bellitti riuscì a recuperare il rapporto con il colosso petrolifero “come da impegni programmatici e da forte convinzione di dare dignità ad una parte consistente della cittadinanza” chiudendo poi il tavolo in maniera estremamente favorevole per il Comune di Pisticci ed in particolare per il quartiere al quale sarebbero dovute essere destinate integralmente le somme rivenienti dall’accordo. “Ad oggi – ha detto al Quotidiano Bellitti, interpellato telefonicamente - il “restyling” di Pisticci scalo è rappresentato solo dalla decapitazione di numerose piante che rappresentano il polmone verde del quartiere e dalla messa a dimora di qualche nuovo lampione utile a meglio evidenziare il deserto circostante.” Bellitti ricostruisce poi l’evolversi della vicenda e spiega quelle che a suo dire sono le ragioni che non gli hanno consentito di procedere con i lavori di riqualificazione del borgo industriale.“Ci fu un ostruzionismo incomprensibile ed ingiustificabile messo in campo dagli uomini della ex Margherita, per fortuna oggi fuori dal Pd - ha continuato - che hanno trovato una sponda significativa ed efficace negli uomini dell’allora opposizione tra i quali alcuni attuali amministratori: Michele Leone, Giovanni D’Onofrio e Giovanni Giannone. E’ chiaro che i ritardi nell’avvio dei lavori, i cui colpevoli sono da imputare esclusivamente tra le persone che ho citato, e che si devono assumere interamente le responsabilità dinanzi alla cittadinanza, hanno significato una perdita consistente del potere d’acquisto e causato di conseguenza un ulteriore degrado strutturale e quindi della vivibilità del quartiere. Questa vicenda che dimostra che da una parte c’è gente che ha a cuore la programmazione dello sviluppo del territorio mettendo a segno i risultati, e dall’altra l’ostruzionismo di gente che nulla ha a che vedere con la vera politica del fare, ma solo quella delle medaglie, rappresenta a tutt’oggi il vero freno al decollo della nostra comunità.” Infine una stoccatina alla giunta Leone: “D’altra parte i ritardi ingiustificabili ed il pressapochismo con cui gli attuali amministratori hanno guardato alla vicenda di Pisticci scalo pur avendo a disposizione somme e progetti, dimostrano come le vicende dei cittadini e della vivibilità della nostra città non rappresentano gli obiettivi politico-programmatici di un’Amministrazione che riconosce la sua ragione d’essere solo in un cartello elettorale e non già nella condivisione delle scelte. Pisticci scalo – ha concluso - è solo uno degli innumerevoli esempi che possono dimostrare la totale inerzia ed incapacità degli attuali amministratori.”
Pierantonio Lutrelli (da Il Quotidiano della Basilicata)

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