martedì 13 gennaio 2009

Marconia: spunta tra le case coloniche

di FILIPPO MELE La Gazzetta del mezzogiorno
MARCONIA.Una trivella per la ricerca di gas è in fase di avanzato montaggio lungo la strada provinciale Pozzitello, tra le case coloniche, a circa due chilometri a Sud dal centro abitato della frazione di Pisticci. Ieri, domenica, attorno alle 16, i tecnici erano al lavoro. Al cancello di ingresso del cantiere compare una tabella: “Pozzo Metaponto 1. Gas Plus Italiana, Fornovo di Taro (PR)”. Dal cancello sono usciti alcuni lavoratori. Cosa volete trovare? Gas, petrolio? «Quel che abbiamo già trovato 20 anni fa... ». Era stato già perforato questo pozzo? Nessuna risposta. Voi lavorate per la Gas Plus Italiana? Nessuna risposta, ma col dito abbiamo ricevuto l’indicazione a guardare la targhetta sulla tuta: “Geo - service”. Lavorate per la Geoservice che lavora per la Gas Plus? Ancora nessuna risposta. Poi, si è avvicinato un altro tecnico. Cosa cercate? «Cerchiamo di trovare gas... ». Quindi la Gas Plus perfora per trovare esclusivamente gas? Nessuna risposta. Quanti siete a lavorare qui? «Una decina. Ma se vuole fare domande dobbiamo chiedere l’autorizzazione... ». A cento metri si vedono le case coloniche dei contadini. Sulla “provinciale” era un via vai di auto. A neanche cento metri c'è la strada Marconia-San Teodoro. E proprio ieri, vibrante è stata la protesta dell’associazione ambientalista Noscorie Trisaia: «In tutto il mondo è proibito trivellare vicino ai centri abitati. In Basilicata si rilasciano, invece, con molta facilità pareri di Valutazione impatto ambientale per estrarre petrolio e gas senza le dovute valutazioni di carattere ambientale e sanitario (a Villa d’Agri una trivella è vicino l’ospedale). Negli Stati Uniti è proibito trivellare vicino a laghi, corsi d’acqua e a 160 km dalla costa. A Marconia (comune di Pisticci) manca poco che si trivelli all’interno dei condomini». L’associazione, poi, ha contestato i limiti troppo elevati «di emissioni degli inquinanti come l’idrogeno solforato, gas altamente tossico, che le industrie petrolifere in Italia possono immettere nell’aria fino quantità 6.000 volte superiori al limite fissato dell’Organizzazione mondiale della sanità». Da qui la richiesta al sindaco di Pisticci di «convocare con urgenza il Consiglio comunale aperto per dare la parola a tutte le forze politiche e ai cittadini sulla gestione del territorio e sulla tutela della salute pubblica».

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