martedì 1 luglio 2008

Pisticci Analizzata la compatibilità dei bidoni con l’impianto di smaltimento di Melfi

Fusti verso lo smaltimento
Fosso Lavandaio, ultimato il check-up del sito
PISTICCI - La necessità diprocedere ad analisi aggiuntivee l'esigenza di verificarela compatibilità trale tipologie di rifiuti rinvenutie la capacità di smaltimentodell'impianto di termovalorizzazionedella Fenicedi Melfi. Sono queste ledue ragioni che hanno determinatoi ritardi nella bonificadei fusti di rifiuti tossicie nocivi di fosso Lavandaio.Adesso, tuttavia, le ulterioriverifiche sono stateportate a compimento e sipotrà procedere senza altriintoppi allo smaltimentodefinitivo delle sostanzetossiche rinvenute nel sito.I 127 bidoni illecitamenteinterrati alla periferia diMarconia sono stati disseppellitinello scorso febbraioe sarebbero dovuti essererimossi dai container provvisori,nei quali risultanotuttora allocati, già nelmaggio scorso dopo che laditta Agecos di Paterno, lastessa che ha riportato allaluce i fusti, aveva vinto lagara d'appalto per la bonificadefinitiva dei materialirinvenuti nell'area.La Agecos, prima di procedere,ha chiesto e ottenutodi condurre delle analisiin proprio sui fusti al finedi avere un quadro più dettagliatodella situazione.L'esito non ha determinatonovità rispetto a quantogià determinato in seguitoalle analisi condotte dall'Arpab.I fusti contengonoprincipalmente scarti divernici e solventi che possonoessere smaltiti pressocentri autorizzati allosmaltimento di rifiuti pericolosi,tra cui, appunto, laFenice.Proprio nei giorni scorsi,presso l'impianto di Melfi,sono state svolte alcune verifichesu un numero limitatodi bidoni provenientida Lavandaio, così da ottenereil nulla osta finalizzatoa procedere all'operazionedi smaltimento definitivo.Incassato il bye dallaFenice, gli uffici competentidel comparto ambientaledel Comune di Pisticci hannoproceduto ieri mattinaalla consegna dei lavori allaAgecos che adesso dovràrimuovere i fusti dai containerdi stoccaggio provvisorioe portarli a Melfi entroil prossimo 20 luglio.Rimane ancora da verificare,invece, la situazionedei terreni all'interno deiquali, per circa 15 anni, ifusti sono stati seppelliti.Bisognerà accertare, infatti,se l'area è stata contaminatae presenti livelli di inquinamentotali da richiedereuna ulteriore bonifica.In tal senso, dopo analisiapprofondite, si valuta diprocedere ad una nuovaconferenza di servizi tra isoggetti istituzionali interessatie gli inquirenti checontinuano le loro indaginianche alla luce dei risvoltisuccessivi allo scavodei fusti, fatto che dovrebbeaver dato nuovi elementiall'inchiesta della Procuradi Matera. Si segue anche,avvalorata probabilmenteda alcune indicazioniemerse successivamente aldisseppellimento dei rifiuti,una pista locale che, seconfermata, farebbe venirmeno le ipotesi formulatein un primo momento,quando si parlò di uno stoccaggioillecito di matriceestera.Per completare le operazionidi bonifica sarannosufficienti i fondi già disponibili.Si ricorda, in talsenso, che 18 mila euro sonostati stanziati dalla Procura,30 mila dalla Provinciadi Matera e 40 mila dallaRegione Basilicata, mentreil Comune di Pisticciaveva precedentemente giàspeso 12 mila euro. (IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA)

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