venerdì 10 ottobre 2008

PISTICCI - Plati fuori dal "Leone bis"

Alleanza Nazionale lo sfiducia dall'incarico assessorile. Entrerà in giunta al suo posto il quarantasettenne Lino Barbalinardo

PISTICCI – E’ soltanto una questione di ore, ma appare certo ormai, che Francesco Plati, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Pisticci, non sarà riconfermato nel “Leone Bis”. Intanto il varo ufficiale della nuova compagine amministrativa è atteso a breve. Tornando a Plati, il suo partito (per quanto tempo ancora?), Alleanza nazionale, lo ha sfiduciato dall’incarico assessorile. Al suo posto entrerà nella giunta Lino Barbalinardo, 47 anni, presidente del locale Circolo di Alleanza nazionale, di professione responsabile commerciale ad Acquedotto Lucano. Il neo assessore prenderà le deleghe all’Ambiente ed alla Sanità. L’unica vittima della verifica politica voluta proprio dal partito di Fini, Gasparri e Larussa, ed in particolar modo dal vice sindaco Domenico Lazazzera, dunque, è stato proprio Plati. Così oltre ad una turnazione delle deleghe rispetto alla prima giunta Leone, ed ad un cambio di marcia dal punto di vista programmatico, vi è anche questo ritocco nell’organigramma. Non indolore, aggiungiamo. Molta gente, infatti, alla notizia è rimasta incredula. Il diretto interessato, si è trincerato dietro il silenzio “in attesa di notizie ufficiali”, ma dal tono di voce non ha nascosto il rammarico. Ma cerchiamo di capire cosa è successo in An, tanto da portare il gruppo consiliare formato dal capogruppo Iannuzziello e dai componenti, Romano e Scazzariello a sfiduciare Plati. “Avevamo già un documento di sfiducia per lui – ha detto al Quotidiano Lazazzera – addirittura in data antecedente alla verifica. Poi abbiamo temporeggiato.” Ma qual è stata la causa scatenante? “Occorreva una certa compattezza che lui non ha dimostrato (gli è stata più volte lanciata l’accusa di essere più vicino al sindaco Michele Leone, piuttosto che al partito di appartenenza, ndr). Ad esempio – ha continuato il leader pisticcese di An – una volta Plati si è presentato durante la fase calda della verifica in giunta, ignorando le indicazioni del partito che volevano l’astensionismo. Noi stessi avevamo invitato il sindaco a non oltrepassare l’ordinaria amministrazione. Invece Plati non solo ha partecipato alla giunta ma ha anche deliberato, mentre io ero assente. Oggi pomeriggio (ieri, ndr) mi recherò dal sindaco ad indicare ufficialmente il nominativo che lo dovrà sostituire”. Barbalinardo appunto. Da indiscrezioni raccolte però pare che il sindaco sia molto dispiaciuto di doversi privare di un valido collaboratore, a questo punto a Leone non resta altro che rassegnarsi ed accettare il diktat del partito alleato, oppure puntare i piedi respingendo al mittente il documento con il quale il gruppo consiliare ha decretato la sfiducia ad uno dei suoi assessori.

Pierantonio Lutrelli (da Il Quotidiano della Basilicata)

Nella foto Francesco Plati


PISTICCI - "Centro agricolo" è allarme alloggi

Alcuni assaltati dai vandali, altri occupati da famiglie bisognose. Pubblicato del Comune un bando per l'assegnazione. Mastronardi: "E la quota residenti?"

PISTICCI – E’ allarme nella frazione pisticcese “Centro Agricolo”. Il Comune ha pubblicato lo scorso 16 settembre un bando per l’assegnazione di trenta alloggi residenziali. La cosa è destinata a far discutere, poiché alcuni di essi sono stati assaltati dai vandali, altri sono occupati da famiglie bisognose, che però proprio in virtù del bando potrebbero essere costrette a lasciare gli alloggi. A lanciare l’allarme è il capogruppo consiliare del Partito democratico di Pisticci Giovanni Mastronardi, insieme al consigliere Rocco Caramuscio. «Dal giugno 2007, da quando è in carica l’amministrazione Leone – ha sottolineato Mastronardi - non è stato fatto un solo atto concreto per cercare di ultimare i primi sedici alloggi di Centro Agricolo. Eppure questi alloggi bisognavano solo degli allacciamenti alla rete idrica, alla rete fognaria e alla rete elettrica». L’esponente dell’opposizione, intanto, dopo aver appreso del bando, si è recato sul posto per fare un sopralluogo, ed ecco la sorpresa come ci ha raccontato: «Molte delle sedici abitazioni ultimate – ha detto rammaricato - sono state cannibalizzate: porte e finestre rotte, sanitari rubati e degrado assoluto, mentre cinque di questi alloggi sono state abusivamente occupati. E di tutto questo l’Amministrazione comunale è ovviamente al corrente. Non è stato fatto niente per evitare che sciacalli cannibalizzassero gli impianti elettrici, le caldaie, i radiatori e gli infissi degli appartamenti ultimati. Così come niente è stato fatto per evitare l’occupazione abusiva di alcuni appartamenti e che gli stessi occupanti si collegassero abusivamente alla rete idrica ed elettrica. Silenzio assoluto – ha denunciato - da parte della Pubblica Amministrazione, per certi versi complice di quelle occupazioni, tollerandole con l’evidente inerzia ed il silenzio. Mentre tutto questo succede, il dirigente del Primo settore del Comune di Pisticci - ha continuato Mastronardi - si è inventato un bando per l’assegnazione di trenta alloggi a Centro Agricolo. E questo, val la pena sottolinearlo, mentre quattordici dei trenta alloggi non solo sono ancora da recuperare, ma in gran parte sono anche detenuti, del tutto legittimamente, da famiglie (in buona parte anziane) che ci abitano con regolare contratto di locazione. Ma il solerte dirigente, facendo finta di non sapere che molte di quelle abitazioni da recuperare da decenni sono regolarmente locate, pubblica un bando di concorso in cui non si fa riserva del 20% da destinare a chi attualmente abita quelle case, così come previsto dall’art. 18 al comma c) dalla legge regionale n. 24 del 18 dicembre 2007. Quindi, per gli abitanti di Centro Agricolo, dopo il danno ed i disagi subiti nel 1998, per aver dovuto abbandonare gli alloggi da recuperare e vistisi costretti dall’oggi al domani a cercarsi un’altra abitazione a proprie spese, ora, nel settembre 2008, per quegli stessi cittadini arriva anche la beffa di ritrovarsi definitivamente senza una casa, se non si corre ai ripari ritirando il bando e modificandolo in favore dei cittadini residenti negli alloggi da recuperare. Potete ben immaginare quello che succederà se il Bando non sarà modificato. I cittadini che abitano le case sul lato destro di Centro Agricolo non le lasceranno per permetterne il recupero. E inizierà un nuovo contenzioso tra Pubblica amministrazione e cittadini che bloccherà ancora una volta i lavori di recupero di Centro Agricolo (semmai dovessero riprendere). Ma se il dirigente del Primo settore può far finta di ignorare gli atti di un recente passato la stessa cosa non possono fare il sindaco, il presidente del consiglio ed il capogruppo della maggioranza, Giovanni Giannone, a meno che tutti loro non siano diventati improvvisamente degli smemorati, al punto da dimenticare la delibera di consiglio comunale n. 26 del 22 giugno 2005 nella quale, anche con i loro interventi, si dava indicazione di riservare il 15% e più degli alloggi di Centro Agricolo ai residenti che li detenevano all’epoca delle ordinanze di sgombero di quelle abitazioni. Nello specifico ci sono 400 mila euro che da anni attendono di essere spesi per ultimare il recupero di Centro Agricolo. Cosa si aspetta ad utilizzarli? Che la Regione – ha concluso - revochi il finanziamento mentre quella storica frazione va in malora?» Pierantonio Lutrelli (da Il Quotidiano della Basilicata)


mercoledì 1 ottobre 2008

MARCONIA - Via gli alberi dalle scuole

Pd critico sulla campagna di tagli promossa dal Municipio. Si fa tanto per incentivare la cultura dell'ambiente e poi si impoverisce il verde"

MARCONIA DI PISTICCI - «Solo pochi giorni fa eravamo tutti sconcertati per il devastante incendio che ha interessato una vastissima area del territorio di Pisticci che ha distrutto uno straordinario patrimonio boschivo. Con grande affanno e con il fiato sospeso abbiamo sperato che i soccorsi potessero limitare il danno il più possibile». Ad affermarlo in una nota sono gli esponenti locali del Partito democratico di Pisticci e Marconia. «In questi giorni assistiamo all'abbattimento di decine di alberi presenti nei giardini delle scuole di Marconia -prosegue la nota senza che, ancora una volta, nessuna delle associazioni di ambientalisti abbia dato un sia pur minimo segno di turbamento. L'incendio è un evento imprevedibile e imprevisto; quindi dobbiamo, nostro malgrado, subirlo (magari qualche intervento di manutenzione e cura della pineta avrebbe limitato i danni), ma la scelta di ridurre le dimensioni del polmone verde in una città sempre più cementificata è incomprensibile e diseducativa, oltre che nociva. E gli ambientalisti -si chiedono con una punta di sarcasmo i dirigenti locali del partito di Veltroni e Lacorazza- dove sono? O ambiente è solo uno slogan? Quale è il senso che vogliamo dare alla definizione di gestione del bene pubblico? Cari amministratori, con tale biglietto da visita, con quale coraggio entrerete nelle scuole -concludono dal Pd pisticcese- per parlare ai nostri bambini e ragazzi di temi che attengono all'educazione civica, magari partendo proprio dai problemi ambientali? Probabilmente a noi sfugge il significato di tale accanimento contro tutto ciò che somiglia a un albero, saremmo lieti che qualcuno ci rendesse edotti». L'assessorato all'Ambiente che dovrebbe sovrintendere la gestione del verde pubblico, è attualmente vacante a seguito della defenestrazione di Vito Pelazza (Udc), che, interpellato dal Quotidiano ha voluto ricordare il suo operato: «Ho sempre proposto -ha detto- la logica della compensazione ambientale, ossia tagliato un albero, ne andrebbe piantato un altro. Ovviamente ci sono molteplici motivazioni: la prima riguarda il rispetto del protocollo di Kyoto, la seconda invece la lotta alla desertificazione. Quando ero assessore all'Ambiente -ha continuato- insieme alla task force sull'ambiente da me istituita, con le associazioni, pensavamo di diffondere la cultura della compensazione ambientale a partire dalle scuole. Anche perché nelle zone dove c'è un'elevata immissione di fumi dello scarico di automobili, si possono utilizzare vere e proprie barriere vegetali che li assorbono».Pierantonio Lutrelli(da Il Quotidiano della Basilicata)

PISTICCI - Verifica conclusa. Anzi no


Il sindaco Leone ritiene chiusa la fase del dialogo. Non è d'accordo il vice sindaco Domenico Lazazzera mentre resta sospesa la posizione dell'Udc

PISTICCI – Il sindaco Michele Leone è a Roma. Gioco forza la conclusione della verifica politico amministrativa ha subito un ulteriore slittamento. Nonostante tutto seppur vi sono state nei giorni precedenti numerose riunioni tra le delegazioni dei partiti della maggioranza, le posizioni delle parti, sono ancora distanti e contrastanti. E’ quanto si evince dalle dichiarazioni che abbiamo colto telefonicamente ieri pomeriggio del primo cittadino e del vicesindaco, Domenico Lazazzera. Ricordiamo che quest’ultimo è stato l’innescatore della verifica in corso. E’ stata un’estate di rottura, se vogliamo, tra Alleanza Nazionale e Popolari Liberali da una parte, e Forza Italia, partito di cui Leone è espressione. «Per me la verifica è chiusa – ha detto senza esitazione il sindaco, rispondendo alla nostra domanda – ora resta soltanto da definire l’ultima fase, tutta interna ai gruppi di An ed ex Udc (Popolari Liberali, ndr). Per quanto concerne, invece, la rappresentanza in giunta di Forza Italia, posso già dire che per noi non cambia nulla». A parere di Leone, quindi, l’assessore D’Alessandro con delega ai lavori pubblici ed urbanistica, sarebbe inamovibile nonché già confermato. Di tutt’altro parere , invece, il leader di An, Lazazzera, che messo al corrente da noi riguardo la dichiarazione del suo sindaco, sentenzia senza mezzi termini: «La verifica non è chiusa affatto, restano da discutere, chiarire nonché valutare, tutte le questioni di merito da noi poste quest’estate con il documento politico che ha dato il là alla fase di verifica, che ripeto, è tutt’altro che conclusa. Infatti a mio parere, ed ho anche il placet di una parte consistente degli alleati, bisognerà rivedere programmi e tempi di attuazione degli stessi. Per fare questo dovremo sottoscrivere un nuovo documento politico amministrativo. Nello stesso tempo – conclude l’esponente del partito di Fini e Larussa – a mio avviso bisognerà rivedere necessariamente anche uomini e deleghe. Ne riparliamo quando il sindaco sarà rientrato dalla Capitale». E l’Udc? Da indiscrezioni raccolte pare che strategicamente stia tenendo un comportamento di non belligeranza, che si manifesta nella non richiesta di postazioni assessorili. D’altro canto, con un solo consigliere comunale, il capogruppo Renato Rago, lo stesso partito di Casini, anche rendendosi conto di non essere determinante a livello numerico, preferisce intessere un dialogo piu’ costruttivo e propositivo che guarda ai programmi, piuttosto che alle postazioni. Al di là, comunque, del fatto che gli uomini che attualmente compongono la giunta possono anche variare, resta comunque da sostituire l’assessore defenestrato ante verifica, Vito Pelazza, espressione dell’Udc, vicino a Rago e soprattutto, tutt’altro che rassegnato sulla sua condizione di escluso. Appare difficile, tuttavia, un suo reintegro, a causa del veto incrociato dei consiglieri ex Udc, nonché di An. (da Il Quotidiano della Basilicata)